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Associazione Attività Subacquee

Maschere subacquee

La maschera subacquea è un componente fondamentale dell’attrezzatura subacquea, perché consente a chi la indossa di avere in acqua una visione definita e non distorta nell’ambiente liquido circostante, sia esso mare, lago o piscina.

L’occhio umano, infatti, una volta immerso percepisce solo una visione confusa ed indistinta, non riesce più a “mettere a fuoco” perchè strutturato per vedere solo in ambiente aereo, ovvero subisce indirettamente gli effetti della rifrazione della luce : l’acqua, a causa della sua maggiore densità , quando viene attraversata dalla luce ne varia la traiettoria e la velocità differentemente rispetto a quanto avviene nell’aria, conseguentemente questa differenza di rifrazione provoca una visione subacquea distorta; quindi per cui per vedere sott’acqua occorre ristabilire lo spazio aereo tra il nostro occhio e l’acqua, ovvero utilizzare necessariamente una maschera subacquea, che ha la funzione di frapporre dell’aria tra il nostro occhio e l’acqua, consentendo così all’occhio di mettere a fuoco ed avere una visione con immagini distinte, anche se un po’ ingrandite e ravvicinate per la diversa rifrazione dei raggi luminosi che attraversano l'acqua, l'aria ed il vetro della maschera.  Anche gli occhialini per il nuoto, interponendo l’aria tra l’occhio e l’acqua, consentono una visione definita, ma, essendo privi dell’alloggiamento per il naso, non permettono la compensazione della pur piccola quantità d'aria in essi contenuta, per cui il loro utilizzo nell’attività subacquea non è assolutamente indicato.

Gli elementi che normalmente compongono la struttura della maschera subacquea sono :

  • Telaio : reggetta o montatura rigida, di solito in materiale plastico, che svolge la funzione di serrare la lente facendola divenire parte integrante del facciale.
  • Lente neutra : parte trasparente atta a consentire la visione, può essere in policarbonato o in vetro temperato.
  • Facciale : parte ergonomica della maschera che appoggia sul viso del subacqueo, coprendo gli occhi e spesso racchiudendo il naso in un apposito sagomato alloggiamento, permettendo così la compensazione del volume d'aria in essa contenuta, tramite l'aria espirata dal naso; può essere in plastica, neoprene, gomma o silicone.
  • Cinghiolo o testiera : munito di fibbie, svolge la funzione di creare una zona d’appoggio sulla nuca del sub per un posizionamento sicuro e regolabile della maschera durante l’uso.

Attualmente in commercio esistono diversi tipi di maschera subacquea :

  • Gran facciale : copre interamente il viso, comprendendo anche la bocca, quindi per poter rendere possibile la respirazione l'erogatore viene inserito in un'apposita apertura. Principalmente il suo utilizzo è dovuto nelle immersioni in presenza di sostanze nocive ed inquinanti, o per l’esigenza di costituire un sistema di comunicazione tra il sub e la superficie o un altro subacqueo, oppure per registrare commenti ed osservazioni durante l’immersione.
  • Monovetro : le cui caratteristiche la rendono ideale per le immersioni con autorespiratore e per lo snorkeling. Solitamente di generose dimensioni e provviste di un'ampia vetratura, consentono un grande campo visivo, per contro però sono caratterizzate da un grande volume interno che comporta la necessità di una maggiore quantità d’aria per lo svuotamento e la compensazione ed in alcuni modelli meno recenti una maggiore distanza della lente dagli occhi, creando una specie di effetto tunnel. La struttura copre parte della fronte, occhi e naso di chi l’indossa e generalmente è di forma rettangolare con linea squadrata, mossa o tondeggiante, talvolta con la superficie vetrata inclinata verso il basso per un miglior controllo della propria attrezzatura, oppure ovale per un uso prevalentemente fotografico, infatti permette di dare grande risalto allo sguardo della modella subacquea.
  • Bivetro : generalmente leggere e di dimensioni contenute, con un facciale opportunamente conformato che copre occhi e naso, sono dotate di due lenti neutre separate, a volte non parallele al viso ma inclinate verso il basso, conformate a goccia, ovali o tondeggianti, per un ampio campo visivo in tutte le direzioni, e presentano una distanza occhio-lente e, conseguentemente, anche un volume interno alquanto ridotti che le rende adatte per l’apnea, lo snorkeling e l’immersione con autorespiratore; dato appunto il loro limitato ingombro sono facilmente riponibili come maschera di scorta in una tasca del gav o della muta. Se la maschera a due vetri è del tipo smontabile, si possono facilmente sostituire le originali lenti neutre con le graduate, sia positive che negative predisposte dalla casa per quel modello di maschera.
  • Multivetro : maschere di dimensioni e volume interno variabili, strutturate per coprire occhi e naso, che oltre alla superficie vetrata anteriore, mono o bi-lente, sono provviste pure di finestrature aggiuntive trasparenti laterali, in alcuni modelli anche inferiori e superiori, per ampliare ulteriormente il campo visivo in più direzioni ed accrescere così la luminosità; richiedono solitamente più aria per lo svuotamento e la compensazione e sono maggiormente indicate per le immersioni ARA.
  • Frameless : maschere mono o bivetro sprovviste di telaio rigido, di dimensioni e volume interno generalmente ridotti, realizzate per lo più in morbido silicone ipoallergenico di colore prevalentemente nero, sono strutturate per essere estremamente flessibili e per coprire occhi e naso, presentano il vetro e le fibbie del cinghiolo incollate direttamente al facciale, ottenendo così una distanza occhio – lente veramente esigua a tutto vantaggio di un’ampia visuale in ogni direzione. E' il tipo di maschera maggiormente utilizzato dai subacquei tecnici, perfetto anche come maschera di BackUp da tenere nella tasca della muta stagna o del jacket.

.Data la presenza sui cataloghi di attrezzature subacquee di una vasta tipologia di maschere sub, tutte realizzate con un’ampia varietà di materiali, forme e colori, per un neofita orientarsi in questa ben assortita offerta per individuare la maschera più adatta alle proprie esigenze non è semplice.                   Anzitutto bisogna considerare che la maschera riveste una funzione primaria ed irrinunciabile, ovvero quella di permettere stando in acqua una corretta visione di quanto ci appare ; ad esempio, un subacqueo corredato di un ‘attrezzatura completa e sofisticata che sott’acqua venga privato della maschera, in nessun caso potrà proseguire in sicurezza l’immersione, in quanto, non riuscendo più “mettere a fuoco” l’ambiente circostante, non potrà più distinguere nemmeno la propria strumentazione.

Nel valutare, quindi, gli svariati modelli di maschere è consigliabile non adottare come parametro di scelta il “meno costoso”, considerando modelli di maschere economici, piuttosto preferire la “analisi qualitativa”, privilegiando quindi le maschere - anche se di maggior costo - realizzate con materiali e requisiti migliori, quali ad esempio :

  • Silicone, un materiale polimerico ipoallergenico che, rispetto alla plastica ed alla gomma, risulta più morbido, più leggero e più resistente al logorio causato dagli agenti atmosferici e salini ; impiegato per realizzare il cinghiolo ed il facciale della maschera garantisce una maggiore e più confortevole aderenza al volto, generalmente si presenta o chiaro trasparente per una maggiore luminosità, esteticamente più accattivante viene preferito anche dai fotosub per le loro modelle, oppure colorato per lo più nero o mimetico per la pesca subacquea, in quanto evita al sub il passaggio di fastidiosi riflessi agli occhi e concorre a renderlo meno visibile.
  • Vetro temperato per le lenti, decisamente qualitativamente superiore per la maggior trasparenza e resistenza a graffi ed eventuale rottura, rispetto alle lenti in policarbonato, che si graffiano facilmente e si opacizzano più rapidamente, compromettendo così la visione, o in vetro normale, molto pericoloso in caso di rottura, per l’infinità di frammenti taglienti e schegge acuminate in cui si frantuma. Il vetro temperato,invece, si polverizza in tanti piccoli pezzettini dal bordo smussato.
  • Facciale realizzato ovviamente in morbido silicone con uno studiato profilo anatomico, munito di ampia flangia d’appoggio perimetrale per il viso e comodo alloggiamento per il naso - quest’ultimo utile per compensare la maschera durante l’immersione ed evitare quindi il suo schiacciamento sul viso man mano che si scende verso il fondo ed il conseguente colpo di ventosa - per così   assicurare un’eccellente tenuta alle infiltrazioni d’acqua ed una confortevole aderenza senza lasciare segni sul volto anche dopo un uso prolungato.
  • Ampio campo visivo grazie al piano ottico della parte vetrata anteriore inclinato verso il basso e con una distanza dagli occhi contenuta per una visibilità ottimale in ogni direzione.
  • Cinghiolo (testiera) di robusta fattura, disegnato per offrire un’ampia e comoda zona d’appoggio sulla nuca ed assicurare così la calzata della maschera; a questo proposito va specificato che Il cinghiolo deve solo tenere posizionata la maschera sul viso, per cui non si deve stringere esageratamente per tentare di aumentarne la tenuta, così facendo verrebbe sminuita la funzione della flangia d’appoggio del facciale e si avrebbe una maggiore infiltrazione d’acqua. Se la maschera fa acqua molto difficilmente dipende dal cinghiolo, piuttosto dalla maschera mal posizionata, rotta o del tutto inadatta. L’eventuale utilizzo di un copri testiera in neoprene bifoderato, che rivesta il cinghiolo della maschera, può contribuire a migliorare il comfort del posizionamento della maschera.
  • Fibbie basculanti a regolazione micrometrica rapida, preferibili a quelle normali , consentono una regolazione agevole e veloce del cinghiolo della maschera anche con i guanti spessi.

Per essere sicuri che la maschera presa in considerazione si adatti perfettamente al viso e quindi successivamente in immersione non crei problemi come trafilaggi d’acqua o fastidiosi punti di pressione localizzati, bisogna indossarla e verificarne la tenuta : rovesciato il cinghiolo in avanti , si poggia la maschera sul viso facendo attenzione a togliere capelli, quindi s’inspira leggermente con il naso, per creare il vuoto all’interno, inclinando contemporaneamente il viso verso il basso; se la maschera non si stacca ma rimane incollata al viso, allora è quella “giusta”.

Coloro che hanno necessità di portare permanentemente delle lenti ottiche, possono optare per delle maschere smontabili appositamente predisposte dalle aziende sub per una facile e rapida sostituzione delle originali lenti neutre con le graduate, sia positive che negative, realizzate dalla casa per quel modello di maschera, oppure - rivolgendosi presso un negozio specializzato – far incollare delle sottili lenti ottiche fatte su misura all'interno dei vetri di qualsiasi modello di maschera. Sconsigliabile in immersione l’uso di lenti a contatto in quanto, in caso di un improvviso ed inaspettato allagamento della maschera, potrebbero facilmente venire rimosse dagli occhi.

Prima, però, di mettere in uso la maschera nuova è opportuno “prepararla” per evitare il fastidioso inconveniente dell’appannamento in cui incorrono spesso le maschere nuove, indipendentemente dalla loro buona qualità ; infatti durante le fasi di lavorazione della maschera, che avviene ad alta temperatura, nello stampo per tenerlo lubrificato viene immesso del silicone liquido che – pur essendo necessario per la perfetta realizzazione ed una più facile estrazione del facciale, poi assemblato con il telaio – purtroppo finisce con l’ungere tutta la maschera, vetri e cinghiolo compresi, inserendosi spesso persino nella sede dei vetri, posta tra il facciale ed il telaio ; così alcune maschere, fin dai primi giorni di utilizzo, se non trattate evidenziano sui vetri un persistente appannamento. 

Durante un’immersione subacquea non c’è nulla di più insopportabile di una maschera che si appanna continuamente, avvolgendo così virtualmente in una sorta di fitta nebbia quanto si trova davanti al nostro sguardo ; per evitare questo fastidio una maschera nuova, prima del suo primo utilizzo, deve essere accuratamente sgrassata, soprattutto la parte vetrata, e se possibile anche smontata. Successivamente, una volta eliminate le tracce di silicone, per prevenire l'appannamento della maschera dovuto alla condensa del vapor acqueo sul vetro, prima dell’immersione sulla maschera asciutta sarà sufficiente cospargere i vetri con lo spray antiappannante o con la saliva, risciacquare poi molto bene con acqua, quindi indossarla subito, altrimenti, se in attesa di ultimare la vestizione, rimettere sul vetro un velo d’acqua pulita per così evitarne nuovamente l’appannamento.

A questo scopo si può utilizzare :

  • un antiappannante specifico per eliminare il silicone.
  • il detersivo per i piatti, ottimo sgrassante, seguito poi da un meticoloso risciacquo in acqua dolce.
  • il dentifricio senza microgranuli che va spalmato delicatamente sui vetri e lasciato riposare per almeno 4/5 ore, quindi sciacquato abbondantemente in acqua dolce usando una spugnetta.
  • la fiamma di un accendino, infatti, se nonostante i precedenti trattamenti si dovesse ripetere l’appannamento, si può - facendo molta attenzione - passare rapidamente la fiamma sulla parte vetrata esterna ed interna della maschera, senza soffermarsi troppo su un punto per non far annerire il vetro, e così bruciare le tracce di silicone , successivamente – per dissolvere gli eventuali residui di silicone liquido - si potrebbe fare un accurato lavaggio in acqua calda miscelando detersivo dei piatti e bicarbonato, infine un abbondante risciacquo con acqua,

 

Per mantenere a lungo in ottimo stato la maschera, le andranno prestate alcune semplici ma efficaci accortezze, quali :

  • sciacquarla abbondantemente in acqua dolce e calda dopo ogni utilizzo, per prevenire la formazione di depositi salini e rimuovere eventuali residui di muco ;
  • evitarle l’esposizione alla luce solare diretta, in quanto può deformare la maschera ed alterarne i materiali ;
  • tenerla lontano dalla sabbia perché potrebbe infiltrarsi nella scannellatura della sede del vetro, creando così una via per le infiltrazioni d’acqua ;
  • riporla in un’adeguata custodia rigida dopo l’utilizzo, avendo cura però che sia perfettamente asciutta e che il facciale ed il cinghiolo non vengano deformati.

Per informazioni più dettagliate potete tranquillamente contattarci, vi seguiremo nella scelta della maschera subacquea più adatta alle vostre esigenze.